Dialogo con Elena D'Orlando

Il cantiere infinito delle riforme istituzionali

L’unione fa la forza!  Potrebbe essere racchiuso in questa frase il messaggio dell’ultimo appuntamento della SPES, tenutosi lo scorso giovedì 22 aprile. Un incontro che ha visto protagonista la costituzionalista Elena D’Orlando, professoressa di Diritto pubblico comparato e direttrice del Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli Studi di Udine.

In un tempo nel quale l’attenzione generale è concentrata (comprensivamente) sulle urgenze legate all’emergenza sanitaria, appare utile riflettere anche su ciò che proprio questo tempo di crisi ha fatto risaltare. Problemi le cui origini risalgono a ben prima della crisi pandemica, ma che quest’ultima ha fatto emergere con particolare forza: tensione tra esecutivo e legislativo, tra governanti e governati, tra centro e periferia. Alcuni si sono chiesti se non siano necessarie regole speciali per affrontare tempi come quelli che stiamo vivendo. Non è questa l’opinione di Elena D’Orlando, la quale ha sottolineato le ragioni storiche per le quali la nostra Costituzione non contiene una norma che disciplini gli stati di emergenza. Questa mancanza, però, non rappresenta un problema. L’intelligenza con cui essa è stata costruita permette di gestire anche i periodi che rompono l’ordinarietà. Proprio alla luce di questa peculiarità della Costituzione italiana – e, insieme, della sua storia – Elena D’Orlando ci offre un’analisi critica delle scelte politiche che hanno caratterizzato l’azione del governo nell’ultimo anno.

Le fatiche di questo tempo di crisi, affinchè non siano vane, devono servire da sporne a rimettere in moto il cantiere delle riforme, affrontando finalmente una serie di nodi critici non più eludibili. Prima di tutto, sottolinea la D’Orlando, bisogna superare un “bicameralismo perfetto” ormai insostenibile. In secondo luogo bisogna mettere mano a una seria riforma della Pubblica Amministrazione. Parimenti improrogabile risulta la costituzione di una Conferenza Stato-Regioni permanente, una Conferenza che consenta allo Stato centrale di garantire uguaglianza e diritti e che permetta ai governi locali di gestire adeguatamente le realtà territoriali. Questa concertazione di pluralità sarà raggiungibile solo quando il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato verrà ripristinato, superando il conflitto tra diritti individuali e interesse collettivo. Primo passo per rendere ciò possibile è saper governare con autorevolezza politica, che non va confusa con l’autorità. Sfide non da poco. Per approfondire le sollecitazioni emerse non vi resta che guardare il video dell’incontro

 

Per continuare a riflettere :

• ELENA D’ORLANDO: Territori e potere

• ELENA D’ORLANDO: Emergenza sanitaria e stato regionale_spunti per una riflessione

• MARTA CARTABIA: Attività della corte costituzionale nel 2019

• Camera dei deputati (sulla decretazione d’urgenza):  Risorse giuridiche sull’emergenza Covid-19

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