Un paese bloccato

Giovani e politica: in dialogo con Pierluigi Castagnetti

L’ultimo appuntamento della SPES si preannunciava carico di aspettative sin dal titolo: Disaffezione politica e partecipazione democratica. Ad animarlo un protagonista di primo piano della scena politica italiana: Pierluigi Castangnetti. Collaboratore di politici che hanno fatto la storia della Democrazia Cristiana (Dossetti, Zaccagnini, Martinazzoli), Castagnetti è anche ricordato come l’ultimo segretario del PPI. Dalla sua una lunga esperienza parlamentare che gli consente – anche ora che ha lasciato il posto ai più giovani in un’ottica di ricambio generazionale – di offrire utili spunti di riflessione sul valore (e sulle fragilità) di una Politica con la maiuscola.

La politica ­– è stato questo lo spunto di avvio – ha sicuramente bisogno di ragionare intorno al concetto di fratellanza. Valore rivoluzionario che, a differenza di libertà e giustizia, non è mai stato un vero protagonista della scena politica. Ma proprio di fratellanza abbiamo bisogno, secondo Castagnetti, se vogliamo fare della politica un autentico «ponte fra presente e futuro».  Per far questo, però, dovremmo capire che la politica deve essere intesa come un pensiero pronto ad evolversi, un’intelligenza concreta alla ricerca di soluzioni possibili.  Politica, dunque, come progettualità che prevede e risolve, partendo dall’oggi, i problemi di domani.

Fare politica, pertanto, implica studio. «Non è un’arte che si improvvisa», ha sottolineato Castagnetti. Fare politica significa pensare nuove strategie per affrontare la realtà, affinché gli individui collaborino sotto la guida di un governo che può dirsi tale solo se produce pensiero. Un vero e proprio atto d’amore nei confronti della collettività, dove amore vuol dire onestà e trasparenza nel rispetto degli elettori, perché, per dirla con Cicerone, la res publica è cosa del popolo; e il popolo non è un qualsiasi aggregato di gente, ma un insieme di persone associatosi intorno alla condivisione del diritto e per la tutela del proprio interesse.

Tra i molti temi trattati nel corso di questo dialogo vale la pena di sottolinearne uno affrontato nelle battute conclusive, laddove ci si è concentrati sulla questione femminile. «Una politica che si priva della presenza delle donne – ha affermato Castagnetti ­– è una politica più povera». Non ci sono dubbi che la sensibilità del cuore femminile si riveli necessaria alla dimensione sociale e politica e che la sua presenza ai vertici risulti attualmente improrogabile. Come ha osservato anche Luca Grion, direttore della SPES, questo è ben noto anche nel contesto della cosiddetta “etica della cura”, laddove proprio dalla capacità di dare ascolto alla voce – e alla sensibilità – delle donne possono scaturire soluzioni nuove e maggiormente inclusive. Un cammino ancor lungo e difficile quello verso un futuro privo di disuguaglianze ma, come ci ha insegnato Castagnetti, già solo pensarlo vuol dire poterlo mettere in atto.

Per saperne di più non vi resta che guardare il video dell’incontro.

Per continuare a rifettere :

• Una fotografia del Paese: La partecipazione politica in Italia (dati ISTAT)

• A proposito di don Sturzo: il dossier di benecomune.net

• Sul futuro della partecipazione: la democrazia sarà on line?

• Digital democracy: (Re-)thinking democracy (brifing dell’UE)

• Un futuro possibile:papa Francesco e il patto di Assisi

 

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