Don Luca Peyron, teologo, direttore della Pastorale Universitaria della Diocesi di Torino e coordinatore del Servizio per l’Apostolato Digitale, ci accompagna nella riflessione del penultimo incontro della SPES che ha come tema l’educazione al cambiamento. Prendersi cura della propria interiorità, sottolinea don Luca, è il primo passo in questa direzione. La vita interiore richiede attenzione e capacità di ascolto. Si nutre tanto di buone relazioni (con se stessi, con altri, col mondo, con Dio), quanto di silenzi (anche se siamo sempre meno abituati al silenzio e rischiamo di averne paura).
Oggigiorno, prendersi cura del proprio mondo interiore significa anche fare i conti con la trasformazione digitale in atto. Fenomeno complesso, quest’ultimo, che spesso ci si illude di conoscere solo perchè si fa costantemente uso di nuove tecnologie. In realtà, il rischio è quello di essere veri e propri analfabeti digitali. Il potenziale del digitale, infatti, è sì straordinario, ma va maneggiato con consapevolezza; e i più giovani hanno particolare bisogno di guide affidabili che li aiutino a comprendere tanto i vantaggi quanto i pericoli di una tecnica così pervasiva. Bisogna inoltre guardarsi dai rischi dell’analfabetismo culturale (avere tante informazioni non significa necessariamente saperle usare) e da quelli dell’analfabetismo emozionale (che nasce dall’incapacità di dar parola ai proprio sentimenti e di esprimerli con gesti e parole adeguati). Tre sfide impegnative, ma ineludibili.
Ma cosa c’entra uomo di Chiesa con l’intelligenza artificiale? La risposta di don Luca è spiazzante: occuparsi di digitale, significa prendersi cura dei poveri. Infatti, solo un’intelligenza artificiale inclusiva potrà aiutarci a superare le troppe diseguaglianze e a difendere la dignità del lavoro. Non solo: se la trasformazione digitale rappresenta il presente e il futuro delle nostre società, occuparsi di questi temi significa aiutare i giovani a trovare il loro posto in un mondo che cambia sempre più rapidamente. Si tratta di promuovere percorsi “vocazionali e identitari”, sollecitando a riscoprire il senso propriamente umano (e divino) del lavoro. Per farlo è importante continuare a condividere codici di salvezza, utilizzando anche la tecnologia per comunicare parole di saggezza.
Se questi sono i temi a cui fare attenzione, potremmo chiederci come veicolarli in modo efficace. Per educare al cambiamento, ci spiega don Luca, l’unica modalità vincente è quella di fare strada insieme: si è persone autorevoli, di riferimento significativo se si è credibili, se si cammina insieme affrontando insieme le sfide. E camminando insieme si impara gli uni dagli altri, si creano legami, si genera fiducia e si coltiva speranza. Speranza che il Vangelo con forza sorprendente.
Per saperne di più non vi resta che guardare il video dell’incontro.
Per continuare a riflettere :
• don LUCA PEYRON: Incarnazione digitale, Elledici, 2019.
• Conoscere meglio l’Apostolato Digitale
• Conoscere meglio il progetto: l’Istituto Italiano per l’intelligenza artificiale
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