
Nel suo dialogo col direttore della SPES, Petrosino ha riconosciuto alle religioni un importante ruolo politico-sociale; esse contribuiscono alla creazione del vincolo civile, “controllano” le anime (e la paura che le scuote) e sostengono il processo di costruzione identitaria di un popolo e dei suoi membri. Questa identità, osserva Petrosino, può realizzarsi sia nell’opposizione all’altro, generando chiusura e inimicizia, sia in relazione con l’altro, favorendo dialogo e amicizia. Alternativa tutt’altro che banale.
Petrosino ha poi sottolineato come il compito delle religioni sia soprattutto quello di testimoniare a tutti che “c’è dell’Altro”, scuotere l’uomo che agisce nel modo come padrone e invitarlo a una maggiore umiltà. Nel dire questo Petrosino si sofferma a lungo sulla distinzione fondamentale tra religiosità e religione. La religiosità, sostiene, non è una scelta, è condizione imprescindibile dell’uomo, che fa esperienza di una Alterità che non può essere evitata né dominata. La religione, invece, è una creazione umana: consiste in un sistema di pratiche e di riti, attraverso le quali l’uomo cerca paradossalmente di contenere “l’eccedenza”, il mistero della vita, la sua religiosità, serve a proteggersi dal divino, che è allo stesso tempo affascinante e pericoloso.
Petrosino ha poi sottolineato come il compito delle religioni sia soprattutto quello di testimoniare a tutti che “c’è dell’Altro”, scuotere l’uomo che agisce nel modo come padrone e invitarlo a una maggiore umiltà. Nel dire questo Petrosino si sofferma a lungo sulla distinzione fondamentale tra religiosità e religione. La religiosità, sostiene, non è una scelta, è condizione imprescindibile dell’uomo, che fa esperienza di una Alterità che non può essere evitata né dominata. La religione, invece, è una creazione umana: consiste in un sistema di pratiche e di riti, attraverso le quali l’uomo cerca paradossalmente di contenere “l’eccedenza”, il mistero della vita, la sua religiosità, serve a proteggersi dal divino, che è allo stesso tempo affascinante e pericoloso.
Da sottolineare, infine, una provocazione particolarmente interessante: il Cristianesimo, afferma Petrosino, non è una religione; Gesù non ha fondato una religione, afferma, perché… non ne aveva bisogno. Non c’è bisogno di proteggersi da un dio tremendo e vendicativo, che esige sacrifici e olocausti in cambio di benefici. Gesù ristabilisce il rapporto con Dio che gli è Padre e la relazione è fondata sulla gratitudine, non sullo scambio. Gesù è liberazione.
Molti altre sono le suggestioni offerte da Petrosino nella sua riflessione e meritano di essere riascoltate.
Molti altre sono le suggestioni offerte da Petrosino nella sua riflessione e meritano di essere riascoltate.
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Per continuare a rifettere :
• Silvano PETROSINO: Gli idoli del virus
• Silvano PETROSINO: Conformismo e anticonformismo
• Monica MARTINELLI: Appunti per una lettura della società contemporanea
• Silvano PETROSINO: Sulla comunicazione che non c’è
• Silvano PETROSINO: Le ragioni dell’idolo_tentazione o destino
• Monica MARTINELLI: Religion in Secularized and Post-secularized
• Monica MARTINELLI – Mauro MAGATTI: The Potential Role of Religion in the Public Sphere
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